La Galleria degli Uffizi e gli Amici, per solidarietà verso il comune di Santo Stefano di Sessanio, colpito dal sisma, inaugurano la mostra 'Condivisione D'Affetti' in quell'avamposto mediceo in terra abruzzese. Ventitre opere dall'antichità al Novecento La Galleria e l'Associazione dei suoi 'Amici' portano una mostra della collana 'la Città degli Uffizi' a Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo. E lo fanno in segno di solidarietà nei confronti d'un luogo d'incanto, che s'era guadagnato l'ammirazione degli ospiti anche stranieri e che un destino funesto ha quasi ridotto a una silenziosa solitudine. Il museo fiorentino - aggredito nel 1993 dalla furia d'un attentato che avrebbe potuto farlo tracollare - trovò nell'Associazione Amici degli Uffizi (nata giusto in seguito a quell'esplosione) un grande conforto per la sua rinascita. E' stata proprio quest'esperienza premurosa e intelligente (tuttora - grazie a dio - viva e proficua) a ispirare relazioni forti col comune di Santo Stefano di Sessanio, avamposto mediceo in terra d'Abruzzo, colpito - al pari del museo fiorentino - da una tragedia inaspettata e fulminea. Fondandosi sul principio della condivisione, gli Uffizi hanno deciso di portare in questi luoghi d'acerba bellezza, ventitre opere del loro patrimonio che proprio all'Associazione degli 'Amici' devono il restauro o addirittura l'accesso medesimo nelle raccolte della Galleria. Opere che vanno dall'antichità al novecento, passando per i secoli grandi della tradizione figurativa, specialmente fiorentina. Opere che nel 2003 - nella ricorrenza dei dieci anni dall'esplosione mafiosa e in segno di rivincita sul male - furono in gran parte esposte agli Uffizi, nella sala delle reali poste, in una mostra che si volle titolare Inventario d'Affetti, perchè si trattava per lo più d'acquisizioni nuove e dunque di nuovi numeri inventariali; e però ognuno di quei numeri corrispondeva più a un sentimento che a un manufatto. Sicchè oggi, mutata l'occasione - ma pur sempre di sentimenti trattandosi - il titolo s'è di poco variato e in epigrafe s'è voluto fosse scritto: Condivisione d'Affetti. La speranza nostra è che, nei tre mesi dell'esposizione, la luce di cui nel mondo godono gli Uffizi si riverberi su Santo Stefano: epifania bianca e rocciosa nel verde del Gran Sasso, apparizione in tutto pertinente alle contrade immaginifiche d'Italo Calvino. Il fascino del borgo abruzzese potrà di nuovo far breccia nel cuore di chi ama i luoghi di montagna, aspri e soavi insieme; luoghi peraltro toccati qui dal respiro lungo d'una storia antica e nobile. La quale fin da lontano sarà segnalata al viaggiatore dalla torre che il sisma ha annichilito e che vivamente auspico torni a svettare, identica a prima (come a un emblema s'addice), sulle cimase delle dimore di pietra aggrappate sul costone.
Antonio Natali