Il soprintendente dell’Opificio delle Pietre Dure Marco Ciatti ha presentato al Laboratorio di restauro alla Fortezza da Basso i risultati della serie di studi preliminari eseguiti, grazie al supporto degli Amici degli Uffizi, per capire a fondo lo stato di conservazione del supporto ligneo e della superficie pittorica preliminare che Leonardo aveva iniziato a comporre.
Marco Ciatti ha spiegato come queste indagini diagnostiche non invasive abbiano consentito “di avere una più chiara ed approfondita visione sia della tecnica artistica di Leonardo, sia dei problemi conservativi dell’opera. Questo è stato possibile grazie al progresso nel frattempo avvenuto nel campo delle ricerche scientifiche applicate ai beni culturali, soprattutto nell’importante settore delle indagini non invasive, compiute cioè senza il prelievo di micro-campioni di materia”.
“L’Adorazione dei Magi di Leonardo - ha continuato Ciatti - è un dipinto su tavola condotto ad un primo livello di abbozzo ed è perciò particolarmente importante per lo studio della tecnica artistica del pittore. Al di sopra dei primi strati disegnativi e pittorici, si sono nel tempo sovrapposte molte stesure non originali di vernice, vernice pigmentata, colla, patinature, ed anche qualche limitato ritocco. Il ritiro di questi materiali sta anche provocando una trazione della superficie, con il rischio di piccoli strappi di materia pittorica”.
Problematica è la conservazione del supporto, costituito da dieci assi di pioppo non eccelso. Nel tempo, tale supporto ha cercato di incurvarsi, ma, incontrando il contrasto rigido della traversa centrale, si è aperto con una serie di pericolose fenditure che arrivano subito al di sotto degli strati pittorici e che, in alcune zone, hanno già prodotto rotture sulla superficie. Tale fenomeno è ancora in atto e la pittura sui due lati di ogni fenditura è sottoposta a un processo di compressione che a lungo andare può causare delle cadute di colore.
(Foto: particolare dopo la pulitura)