Entrata in Galleria alla fine del XX secolo, la testa presenta molte delle caratteristiche comuni alle raffigurazioni dei satiri: orecchie a punta, due corna, capelli ribelli e bocca leggermente aperta in un sorriso che lascia scorgere la dentatura. La linea di attacco della testa antica al busto moderno fu regolarizzata e rende quindi difficile giudicare la posizione originale della testa e ricollegarla a un tipo noto. L'espressione del viso, comunque, evoca il tipo del Satiro ridente, come quelli conservati al Museo civico di Vicenza e al Museo archeologico di Tarragona. Sculture di satiri ridenti furono spesso impiegate in età romana per adornare i giardini. Tramite una soluzione acquosa, si è provveduto a riportare la superficie della scultura alla piena leggibilità.