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2018 – Arazzo Festa con l’attacco all’isola davanti a Fontainebleau della serie

L’arazzo appartiene alla serie delle Feste dei Valois ed è stato tessuto a Bruxelles in una manifattura ancora non identificata, tra il 1575 e il 1582 su disegno di Antoine Caron.

In questo arazzo Enrico III di Valois (1551-1589) e sua moglie Luisa di Lorena-Vaudémont sono raffigurati a figura intera in primo piano a destra,  Enrico III con la mano destra invita lo spettatore ad osservare uno degli spettacoli allestiti al castello di Fontainebleau.

Sette imbarcazioni con a bordo guerrieri vestiti in fogge diverse inscenano un assedio ad un gruppo di selvaggi che portano un copricapo ornato con piume, forse nativi americani, asserragliati su di un isolotto. Lungo gli argini del lago un corteo di dame e cavalieri assistono alla presunta battaglia.

Questo è l’unico arazzo della serie in cui non è ritratta Caterina, la regina madre.

L’arazzo ha mantenuto una straordinaria omogeneità ed una folgorante bellezza dovuta sia all’altissima qualità delle materie prime impiegate, alla grande abilità dei tessitori (ad esempio nell’uso dei filati metallici per sottolineare i motivi decorativi dei personaggi in primo piano con la tecnica del crapautage) ed alla composizione del cartonista. Il suo stato di conservazione era, prima dell’intervento, discreto, presentava un’ossidazione avanzata dei filati metallici e un denso deposito di particellato. La bordura inferiore era fragile, in particolare la seta chiara del fondo che mostrava mancanze ed abrasioni.

L’arazzo presenta ancora le cimose originali ove si osservano sia il marchio del tessitore che lo scudo con le due B identificative per Bruxelles. Sul rovescio sono ancora presenti le originali fasce d’armatura che mostrano la numerazione della Guardaroba Medicea, straordinaria e rara presenza. 

L’intervento di restauro, eseguito dalla ditta Restauro Tessile di Claudia Beyer e Costanza Perrone Da Zara, ha comportato una prima fase di pulitura per liberare le fibre dal particellato della polvere e per rimuovere l’ossidazione del filato metallico, la successiva integrazione delle trame mancanti, la cucitura degli stacchi, l’applicazione di una speciale fodera di supporto sul rovescio dell’arazzo, permettendo il recupero dell’arazzo in previsione di poter ancora esporre l’intera serie e rendere nuovamente fruibile la celebre e preziosa collezione, non più visibile da un ventennio.