Il Restauro delle Nozze
Le nozze di Caterina de' Medici ed Enrico II di Francia avvenute a Marsiglia nel 1535 furono dipinte da Jacopo da Empoli in occasione del matrimonio di Maria dei Medici con Enrico IV, celebrato per procura a Firenze il 5 Ottobre 1600.
La tela, insieme al suo pendant che immortalava le Nozze di Maria, faceva parte dell'imponente allestimento del Salone dei Cinquecento, trasformato in sala del banchetto la sera degli sponsali di Maria. Il fortunato acquisto delle Nozze di Maria, che si ritenevano perdute, voluto da Antonio Paolucci allo scadere del suo mandato di Soprintendente, ha risolto, grazie ad un'intuizione di Antonio Natali, l'allestimento dell'antiricetto di ingresso alla Galleria all'arrivo dello scalone settecentesco, già arredato con busti medicei e lorenesi. Data la contingenza della sistemazione dello scalone, dell'antiricetto e del ricetto, si è proceduto al restauro di entrambe le tele, di cui quella delle Nozze di Caterina, nonostante la sua secolare 'vita di Galleria', si è rivelata in condizioni conservative peggiori. L'intervento è stato reso possibile dalla generosa disponibilità dell'Associazione Amici degli Uffizi che si è assunta l'onere economico dell'impresa; per le Nozze di Maria, invece, la Galleria ha potuto giovarsi di un proficuo rapporto con la griffe Save the Queen!. La storia conservativa delle Nozze di Caterina dev'essere stata scandita da frequenti trasferimenti, a giudicare dalle cadute di colore, tagli e strappi (se ne contavano una cinquantina) spesso ortogonali fra loro, probabilmente dovuti alla piegatura della tela; per questo entro gli anni Trenta del Novecento il dipinto è stato sottoposto ad una rintelatura. Utilizzando peròuna tela di rifodero a grana molto grossa, che è risultata sgradevolmente visibile sul recto, essendo la prima tela estremamente sottile e quasi priva di preparazione. Il restauro dello Studio Anna Monti, che ha avuto la collaborazione di Elisabetta Bianco, Elisabetta Codognato e Cristiane Andrei - mentre l'intervento al supporto è stato realizzato da Antonio Casciani - ha permesso di recuperare l'elasticità della prima tela, che era costituita da tre pezzi cuciti insieme, liberata dal materiale di rifodero e dai ritocchi antichi ad olio, reiterati nell'intervento novecentesco con colori a vernice. Sono stati recuperati i bordi, eccessivamente ripiegati sul telaio, permettendo una migliore leggibilità della firma dell'autore. Infine, salvo che nel manto del giovane re, sono stati recuperati i rapporti cromatici, la profondità dei piani e le volumetrie dei corpi.
Francesca de Luca