La scultura risulta registrata negli Inventari della Galleria fin dal 1784, ma il luogo della sua scoperta e le vicende collezionistiche devono essere ancora oggetto di indagine approfondita.Il ritratto, di notevole solidità strutturale, rappresenta un personaggio virile in età matura, dalla fronte e dalle sopracciglia leggermente aggrottate e dallo sguardo, animato dall'incisione delle pupille, rivolto in avanti. Il volto è ombreggiato dalla folta capigliatura distribuita in grandi ciocche mosse, su cui lo scultore ha utilizzato il trapano creando forti contrasti di chiaroscuro, e dalla barba, resa invece a riccioli più piccoli e compatti. La scultura, identificata tradizionalmente con Commodo, non sembra rappresentare un personaggio noto, ma si inserisce, costituendone un esempio di notevole intensità, nella serie di ritratti privati realizzati secondo i modelli della ritrattistica imperiale dell'epoca di Marco Aurelio. L'intervento di restauro consentirà di recuperare il valore estetico della scultura, soprattutto attraverso l'attenuazione della patina, e costituirà l'occasione per una nuova e dettagliata documentazione fotografica e grafica.