Omaggio a Filippo Lippi
Il restauro di tre capolavori di uno dei padri fondatori del Rinascimento fiorentino porta a compimento il piano di interventi finanziato dagli Amici degli Uffizi. Recuperato gran parte dell'originario fulgore cromatico della 'Pala del Noviziato' ed esaltata l'altissima qualità della predella di Francesco Pesellino
I tre restauri portati a termine completano un programma di interventi conservativi davvero straordinario per molti aspetti, ma soprattutto per la qualità dei risultati, realizzato interamente grazie al sostegno economico degli Amici degli Uffizi. Il nucleo di opere di fra' Filippo Lippi conservato agli Uffizi, senza dubbio il più importante al mondo per numero e qualità, si offre adesso per intero all'attenzione degli studiosi e dei visitatori in condizioni ottimali di conservazione e di leggibilità in una mostra che si svolgerà nella Sala dei Lippi della Galleria dal 26 aprile al 30 maggio 2010. Il recupero più importante riguarda il dipinto con la 'Madonna col Bambino in trono fra i santi Francesco, Damiano, Cosma e Antonio da Padova', conservato agli Uffizi dal 1919, eseguito per la cappella del Noviziato in Santa Croce a Firenze, costruita da Michelozzo nel 1445 su commissione di Cosimo de' Medici, noto universalmente per l'appunto come 'Pala del Noviziato'. I risultati della pulitura perfettamente calibrata dell'opera, condotta da Lucia e Andrea Dori con la direzione dello scrivente, offrono un'ulteriore conferma di quanto fosse diverso dal nostro il senso del colore posseduto dai grandi maestri del passato. Il capolavoro fu sottoposto verosimilmente ad un'unica pulitura, tra la fine del XVIII secolo e il principio di quello seguente, sufficiente tuttavia ad avvilirne irreparabilmente alcune parti: la veste della Madonna, le vesti e i volti dei santi Francesco e Damiano, ad esempio, cui dovettero seguire le consuete, periodiche applicazioni di stesure collose, accomunate dagli obbiettivi affatto illusori di ravvivarne e consolidarne il colore. Il recupero di gran parte dell'originario fulgore cromatico del dipinto appare, a nostro giudizio, il risultato più evidente dell'odierno intervento di restauro. Non meno importante è l'ulteriore conferma del carattere fortemente sperimentale dell'operare artistico del grande artista, che mutava anche radicalmente nel corso dell'esecuzione intere parti della composizione. Come si può distinguere adesso anche ad occhio nudo, osservando attentamente la superficie pittorica, i gradini del trono della Vergine erano stati disegnati in un primo momento di forma semicircolare. Il restauro ha esaltato inoltre l'altissima qualità dell'esecuzione della predella di Francesco Pesellino. Di grande rilevanza risultano anche i restauri della tavola con l'Adorazione del Bambino con Sant'Ilarione, San Girolamo e la Maddalena penitenti', nota come 'Pala di Annalena' (paladiannalena.jpg), eseguito da Lucia Biondi, e delle due tavole forse appartenenti ad un mobile, raffiguranti, rispettivamente, la â'Vergine annunziata', 'Sant'Antonio abate' e l'Angelo annunziante', 'San Giovanni Battista', ad opera di Daniele Piacenti.
Angelo Tartuferi